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Immigrazione e Coronavirus in Italia

A Pozzallo mentre la stagione delle vacanze estive è da poco giunta al termine, una fiammata di casi di Covid-19 sta alimentando un’ondata di sentimenti anti-immigrati, anche se il governo afferma che i migranti sono solo una piccola parte del problema.

Il presidente della Regione Sicilia, ha ordinato la chiusura di tutti i centri per migranti dell’isola, dicendo che era impossibile prevenire la diffusione della malattia nelle strutture. Chiusura prontamente bloccata dal tribunale, in quanto, secondo la legge, il presidente della regione non ha l’autorità per chiuderli. L’ordine ha sottolineato però le sfide che l’Italia deve affrontare mentre i politici di destra cercano di riaccendere un dibattito polarizzante sull’immigrazione in un paese duramente colpito dalla pandemia .

Pozzallo ha il più alto tasso di contagio tra i migranti appena arrivati, ed il sindaco di centrosinistra, si è trovato a cercare di bilanciare i timori di un afflusso di coronavirus con l’obbligo di soccorrere i migranti in difficoltà in mare. “I nostri cittadini hanno bisogno di sentirsi al sicuro e protetti, perché siamo qui in prima linea in Europa “, nessuno vuole migranti malati di Covid”, ma aggiunge, “non possiamo smettere di salvare le persone in mare”.

In una settimana di agosto, 73 migranti sono risultati positivi su circa 200 in quarantena a Pozzallo. Circa 11.700 migranti hanno raggiunto la Sicilia da giugno ed il 3% è risultato positivo all’arrivo o durante il periodo di quarantena che le autorità hanno imposto all’interno dei centri per rifugiati.

Il presidente del Consiglio Superiore della Sanità, un organo consultivo del governo, ha detto che il ruolo dei migranti nel riportare il Covid-19 in Italia è stato “minimo”.

POZZALLO

Nelle prime due settimane di agosto, circa il 25% dei nuovi contagi registrati nel Paese sono stati importati dall’estero secondo l’Istituto Superiore di Sanità. Oltre la metà erano italiani che avevano viaggiato all’estero e molti altri erano stranieri che già vivevano in Italia e stavano tornando a casa. Meno del 5% del totale erano nuovi immigrati, secondo il Ministero della Salute italiano.

L’Italia è stata uno dei Paesi più colpiti dal virus in Europa , con oltre 35.000 morti registrate, prima che il rigoroso blocco contribuisse a ridurre la diffusione dell’epidemia. I controlli si sono gradualmente attenuati con l’avvicinarsi dell’estate e ciò ha contribuito all’arrivo di un’ondata di nuovi casi, spesso legati ai giovani che si riunivano in discoteche affollate.

Nonostante ci siano stati focolai nei centri per migranti, il flusso estivo stagionale di migranti diretti in Italia attraverso il Mediterraneo e dall’Europa orientale, ha intensificato i timori di una più generale recrudescenza del virus.

Ad agosto una nave che trasportava centinaia di migranti dall’Africa e dal Medio Oriente, 20 dei quali erano risultati positivi al Covid-19, ha fatto il giro delle acque intorno alla Sicilia, respinti, sindaco dopo sindaco, prima di attraccare finalmente ad Augusta.

“Stato fuorilegge”, ha detto su Twitter Matteo Salvini, leader della Lega anti-immigrati. “Un’invasione di migranti illegali, un boom di contagi, la Sicilia sta crollando”. Il messaggio lanciato da Salvini, la cui ascesa politica è stata forgiata alimentando timori di immigrazione e criminalità prima che lui e il suo partito fossero estromessi dal governo l’anno scorso, è stato ripreso da altri politici di destra, anche se la Lega, come hanno dimostrato le recenti votazioni regionali, ha perso molti consensi.

Molti italiani dicono che il vero problema dei migranti è la necessità di limitare la diffusione del virus nei centri esistenti, che non sono progettati per mettere in quarantena e isolare le persone.

“Non c’è esplosione di arrivi”, ha detto il vicepresidente dell’Associazione di studi giuridici sull’immigrazione. “La grande differenza, tuttavia, è la complessità della gestione degli arrivi con isolamento e quarantena”.

“Docce e bagni per sei persone sono generalmente adeguati nei centri per immigrati”, ha affermato il medico responsabile del controllo delle malattie nell’area di Pozzallo. “Ma non per Covid.”

Nel mese di agosto, il governo italiano ha vietato di ballare nei locali notturni e nelle sale da ballo, riconoscendo che le persone stavano abbassando la guardia. Molte regioni hanno introdotto test nei porti, aeroporti e stazioni ferroviarie. Ma controllare la diffusione del virus tra i circa 60.700 migranti che vivono in grandi centri sparsi in tutto il Paese è la sfida più grande.

Secondo l’istituto italiano di studi politici internazionali, gli stranieri in Italia corrono maggiormente il rischio di ammalarsi, perché sono più segregati, vivono in condizioni igieniche più povere e in grandi gruppi, ma questo ha a che fare con la segregazione, non con la loro etnia o origine.

Mario Conte, sindaco leghista di Treviso, sostiene che viste le politiche del centrosinistra, la diffusione è inevitabile. “Questo mostra un fallimento da parte dello Stato. Tenere quasi 300 persone in un posto è già complicato quando le cose sono normali, ma con il Covid è completamente ingestibile”.

Molti dei migranti in arrivo in Italia stanno attraversando i Balcani occidentali poiché l’allentamento delle misure anti-Covid consente loro di viaggiare dalla Grecia, attraverso l’Italia e poi verso il nord Europa. I governatori regionali di destra in Italia hanno chiesto a Roma di chiudere i piccoli valichi con la vicina Slovenia e rimandano sempre più persone attraverso il confine.

Anche se alcuni politici suscitano sentimenti anti-immigrati, molti italiani ammettono di essere molto più preoccupati per le persone in tutto il Paese che abbassano la guardia dopo la riapertura dei collegamenti, nonostante i test richiesti per coloro che provengono da diverse destinazioni.

Le misure anti-covid devono senz’altro essere migliorate, e le nuove disposizioni governative, insieme a quelle regionali, alle regole aziendali di molte società italiane, come i voli covid-free di Alitalia per esempio, e lo sviluppo tecnologico in termini di tamponi e medicinali, rassicurano la popolazione e fanno sperare in una futura e più “serena” convivenza con il coronavirus o con qualsivoglia nuova ipotetica epidemia.

D’altra parte, l’infinita battaglia all’immigrazione della destra italiana, riapre a nuovi pretesti contro gli sbarchi in Italia. La domanda che molti elettori si chiedono però è: come attuare praticamente questo tipo di politica nel pieno rispetto dei diritti umani, del diritto della navigazione, del trattato di Dublino e del diritto internazionale in genere?. E mentre Salvini sarà ad ottobre processato con l’accusa di sequestro di persona aggravato, si attendono risposte e proposte concrete.

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