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Siria: dieci lezioni in dieci anni di guerra

Dieci anni dopo l’inizio, l’orribile guerra civile siriana è scomparsa dai titoli dei giornali . Riluttanti a farsi coinvolgere, i politici europei e statunitensi, insieme a tutta quanta l’opinione pubblica occidentale, per lo più guardano dall’altra parte. La Russia gioca un ruolo fondamentale a fianco del regime siriano, gli stati interventisti come Turchia, Israele e Iran danno la priorità agli interessi egoistici ed a breve termine. Il risultato è una situazione di stallo: un conflitto semi-gelido caratterizzato da violenza sporadica, dolore profondo e indifferenza strategica.

Tuttavia, questo epico fallimento nel fermare la guerra continua ad avere conseguenze negative di vasta portata per la sicurezza internazionale, i valori democratici e lo Stato di diritto, nonché per i cittadini siriani. Che il problema sia la sofferenza umana, i rifugiati, i crimini di guerra, le armi chimiche o il terrorismo islamista, le molteplici e tossiche eredità della guerra sono globali, perniciose e in corso.

La Siria è la guerra mondiale. Ecco 10 motivi per cui 10 anni di infinita miseria e caos hanno danneggiato tutto il mondo:

SOFFERENZE CIVILI

Le stime delle vite civili perse dal marzo 2011 variano notevolmente, da circa 117.000 a 226.000, ma la vasta scala di questo moderno campo di sterminio è indiscutibile. “Decine di migliaia di civili detenuti arbitrariamente in Siria sono ancora scomparsi, mentre altre migliaia sono stati sottoposti a tortura, violenza sessuale o morte in detenzione”, è quanto riferito questo mese dalle Nazioni Unite . Le città e l’economia della Siria sono in rovina, mentre 12 milioni di persone soffrontano la fame . Tali cifre potrebbero aver perso il loro significato e questo a mio parere è ancor più agghiacciante. Ma la questione morale di fondo ha ancora rilevanza universale: perché è permesso che questa carneficina continui?

RIFUGIATI

Oltre la metà dei 22 milioni di abitanti della Siria prima della guerra è emigrata, circa 6,6 milioni all’estero. Molti sono intrappolati nel nord-ovest della Siria, tra forze opposte e milizie islamiste. L’afflusso di rifugiati ha ribaltato la politica regionale, dell’UE e del Regno Unito, dando impulso ai partiti di estrema destra e ai pregiudizi contro i migranti. La morte ora arriva ogni giorno sulle spiagge d’Europa . Com’è tollerabile ?

IMPUNITA’

Il presidente Bashar al-Assad e i suoi sono accusati di un’ampia gamma di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Civili, soccorritori, operatori sanitari e ospedali sono regolarmente (e illegalmente) presi di mira (il problema è capire con certezza da chi). La Corte penale internazionale è ostacolata dai veti russi e cinesi che difendono l’operato del presidente siriano ed incolpano i terroristi. Sono state avviate indagini su Assad in Francia e Germania, membri delle forze di sicurezza siriane sono stati perseguiti, ma l’ incapacità di assicurare i colpevoli alla giustizia, compresi i gruppi di opposizione e islamisti, si fa beffe del diritto internazionale.

ARMI CHIMICHE

L’uso ripetuto da parte del regime di armi chimiche vietate, in contrasto con i trattati globali, ha gravi ramificazioni internazionali. Dopo il famigerato attacco del sarin del 2013 ad al-Ghouta, Assad avrebbe dovuto smettere di utilizzare le armi chimiche, ma da allora le Nazioni Unite hanno identificato oltre 40 attacchi in Siria. La Russia ha ripetutamente ostacolato le indagini , mentre gli Stati Uniti hanno ignorato le proprie “linee rosse”. Di conseguenza, la convenzione sulle armi chimiche del 1993 è gravemente indebolita e compromessa.

ISIS

Un duraturo beneficiario della guerra è lo Stato islamico (Isis), che ha invaso il territorio in Siria e Iraq nel 2014. Ha ispirato gruppi jihadisti anti-occidentali in tutto il mondo e, secondo quanto riferito, si sta rinforzando in Iraq. I membri dell’Isis catturati, come Shamima Begum di origine britannica , rimangono in un limbo legale in violenti campi di prigionia nel deserto . La risposta occidentale all’Isis è pericolosamente frammentata.

RUSSIA E STATI UNITI

La guerra ha segnato un netto cambiamento negli equilibri di potere mediorientali dagli Stati Uniti alla Russia . Dopo che Barack Obama rifiutò di intervenire militarmente, Vladimir Putin , il presidente della Russia, ha riempito il conseguente vuoto di potere nel 2015 salvando il regime di Assad. La principale preoccupazione di Joe Biden è scoraggiare milizie filo-iraniane e jihadisti, come testimoniano i limitati attacchi aerei del mese scorso . Il processo di pace guidato dalle Nazioni Unite è fallito a gennaio e Biden sembra pensare che sia troppo tardi per salvare la Siria.

PRIMAVERA ARABA

Gli stati occidentali inizialmente hanno espresso approvazione per i tentativi di rovesciare dittatori e regimi autoritari in Tunisia, Bahrein, Egitto, Libia, Yemen e Siria nel 2010/2012. Ma quando gli eventi sono diventati imprevedibili e gli islamisti sono stati coinvolti, l’Occidente ha fatto marcia indietro . La finestra che si è aperta brevemente sulla riforma pacifica nel mondo arabo si è chiusa di colpo. La causa della democrazia globale è stata un grande fallimento, e la Siria simboleggia la sua sconfitta.

TURCHIA

Erdoğan , presidente autoritario della Turchia, ha sfruttato gli eventi per perseguire la sua vendetta contro i curdi, a casa e all’estero. L’esercito di Erdogan occupa le aree di confine, in parte per prevenire ulteriori afflussi di rifugiati, ma anche per contrastare l’autogoverno curdo in stile iracheno nel nord-est della Siria. Ha subordinato la lotta contro l’Isis in coordinamento con la Russia. Il pantano siriano ha minato i legami di Ankara con Stati Uniti, Nato ed Europa, sollevando la domanda: chi ha perso la Turchia ?

ISRAELE CONTRO IRAN

Israele è preoccupata per la formazione della Guardia Rivoluzionaria Iraniana e delle forze armate filo-Teheran in Siria e Libano. Ha lanciato centinaia di attacchi aerei su obiettivi collegati all’Iran e ha esortato gli Stati Uniti a fare lo stesso in risposta agli attacchi con missili e droni in Iraq, nel Golfo e nello Yemen. Per Israele ed Iran, la Siria è diventata una zona di battaglia in una lotta su più fronti . Il benessere della sua gente non è la loro preoccupazione, la sua debolezza cronica si adatta ad entrambi.

FALLIMENTO ONU

Il fallimento nel porre fine alla guerra ha arrecato enormi danni alle istituzioni internazionali. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare, è stato gravemente screditato, così anche gli sforzi di pace delle Nazioni Unite. Eppure, se i “big five” dell’UNSC avessero voluto davvero fermare il conflitto, non c’è dubbio che, agendo insieme, avrebbero potuto farlo. Il fatto che non ci abbiano nemmeno provato è l’eredità più vergognosa della guerra siriana?

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